PAST LIVES

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PAST LIVES

un film di Celine Song
con Greta Lee, Teo Yoo, John Magaro, Moon Seung-ah
sceneggiatura: Celine Song ● fotografia: Shabier Kirchner
montaggio: Keith Fraase ● musiche: Christopher Bear, Daniel Rossen
produzione: Killer Films
distribuzione: Lucky Red
Stati Uniti, Corea del Sud, 2023 ● 105 minuti

v. doppiata in italiano

2024 Academy Awards: nomination per miglior film e sceneggiatura
Festival di Berlino: in concorso

Un esordio delicato e dalle sottili psicologie, un racconto d’amore che si snoda tra due grandi città e due decenni e abbraccia i suoi protagonisti in uno sguardo che sa essere tanto incisivo quanto gentile.

Nora e Hae Sung, due amici d’infanzia profondamente legati, si separano quando la famiglia di Nora emigra dalla Corea del Sud. Due decenni dopo si ritrovano a New York, vivranno una settimana cruciale in cui si confronteranno sul destino, l’amore e le scelte che segnano il corso della vita, in una storia d’amore moderna e struggente.

«Volevo che l’intero film sembrasse un coltello, e che si sviluppasse fino al punto in cui è affilato e stai per pugnalare. Ci sono state reazioni molto profonde. Spesso le persone mi parlano della loro vita privata, dei loro fidanzatini d’infanzia, degli amori giovanili, dei loro legami. Il pubblico si lascia coinvolgere, vuole che gli entri sotto pelle, che diventi parte della loro vita. Non vorrei che le persone lasciassero la sala provando sensazioni identiche. Mi piacerebbe che sentissero che il film parla di ognuno di loro. Se hanno 16 anni guarderanno il film in un certo modo. Un’adolescente mi ha detto: “Non sono mai stata innamorata. Questo film mi ha fatto venire voglia di esserlo”. E poi, naturalmente, un sessantenne, che nel corso della vita è stato innamorato più volte, nel vederlo si ricorderà di esperienze passate. Penso dipenda dal momento in cui ci si trova nella propria vita e nella propria relazione.» (Celine Song)

«Past Lives non è un film sulle sliding doors. Nessun universo parallelo o scenario alternativo. È un film sulla permanenza e sulle scelte, sulla predestinazione contrapposta all’accidentalità, un film di identità geografiche e culturali, di distanze incolmabili e improvvise vicinanze. Di agenti di crisi e atti di Fede. Perché l’amore questo è. Ed è anche un film di luoghi, soprattutto New York, che Song riesce a filmare come fossero parte integrante della storia e dell’identità dei suoi personaggi.» (Chiara Zuccari, Sentieri Selvaggi)