TATAMI

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TATAMI

un film di Guy Nattiv, Zar Amir Ebrahimi
con Arienne Mandi, Zar Amir Ebrahimi, Jaime Ray Newman, Ash Goldeh
sceneggiatura: Guy Nattiv, Elham Erfani ● fotografia: Todd Martin
montaggio: Yuval Orr ● musiche: Dascha Dauenhauer
produzione: Keshet Studios, New Native Pictures
distribuzione: BIM Distribuzione
Georgia, Stati Uniti, 2023 ● 105 minuti

v. doppiata in italiano

2023 Mostra Internazionale del Cinema di Venezia: sezione Orizzonti

realizzato in binomio da Guy Nattiv e Zar Emir Ebrahimi, Tatami mette in scena la lotta per il diritto alla libertà attraverso la storia di resistenza di due judoke: un film coraggioso ed esteticamente potente che è anche una dichiarazione creativa di rivolta verso il sistema e il governo iraniano.

martedì 21 Maggio 17:00 ▪︎ Rho ▪︎︎ cin&città

martedì 21 Maggio 21:00 ▪︎ Rho ▪︎︎ cin&città

mercoledì 22 Maggio 21:00 ▪︎ Rho ▪︎︎ cin&città

giovedì 23 Maggio 21:00 ▪︎ Rho ▪︎︎ cin&città

A metà dei campionati mondiali di Judo, la judoista iraniana Leila e la sua allenatrice Maryam ricevono un ultimatum da parte della Repubblica Islamica, che ordina a Leila di fingere un infortunio e perdere, per evitare di essere bollata come traditrice dello Stato. Con la propria libertà e quella della sua famiglia in gioco, Leila si trova di fronte a una scelta impossibile: obbedire al regime iraniano, come la sua allenatrice Maryam la implora di fare, o continuare a combattere per loro.

«La storia che raccontiamo in questo film e` la storia di troppi atleti iraniani che hanno perso le opportunita` della vita e sono stati talvolta costretti a lasciare il proprio Paese e i propri cari a causa del conflitto tra sistemi e governi. Possa questa collaborazione artistica e cinematografica con Guy essere un omaggio alla loro memoria, al di la` delle frenesie dell’odio cieco e della distruzione reciproca.» (Zar Amir-Ebrahimi)

«Nattiv e Amir Ebrahimi riescono a far dialogare in modo sorprendente la tensione legata alla competizione sportiva, magnificamente filmata attraverso un bianco e nero al contempo freddo e profondo, e le questioni politiche e di giustizia sociale. Avvincente dall’inizio alla fine, Tatami ci lascia costantemente sulle spine, pronti in ogni istante a tifare per Leila, sorta di Amazzone moderna che, disarcionata dal suo cavallo, continua a lottare senza armatura. Più ambigua ma non per questo meno intrigante è l’allenatrice Maryam, attanagliata dal peso di scelte passate che continuano a pesare sul presente. In perenne conflitto tra rispetto delle regole, per paura delle conseguenze che un’eventuale disobbedienza potrebbe innescare, e sete di una libertà che anela senza avere però (ancora) il coraggio di rivendicarla, Maryam vive attraverso Leila una lotta che avrebbe lei stessa desiderato combattere. Guerriere solitarie contro un sistema dal quale vogliono fuggire, eroine incredibilmente umane che cercano di difendere valori ai quali sono attaccate visceralmente, Leila e Maryam sono due personaggi che non si dimenticano facilmente.» (Muriel Del Don, cineuropa.org)